8 marzo festa della Donna
Il Falò delle Mimose
“Le donne, le donne” tutti a parlare,
ancora di angeli del focolare.
Le donne che deboli non son mai state
fatte di sforzi, lotte e risate.
Le donne che creano vite e destini
gestendo lavoro, mariti e bambini.
Le donne di burro, di ferro e di vetro,
le donne che non si tirano indietro.
Le donne che escono e vanno in ufficio,
la bocca che sa ancora di dentifricio.
Le donne che passano il giorno da sole,
e vivono solo per marito e prole.
Le donne in carriera, le donne di strada,
le donne isolate a cui nessuno bada.
Le donne romantiche, quelle realiste,
le donne pragmatiche e quelle idealiste.
Le donne più forti di quanto non pensi
che non han bisogno di mille consensi.
Le donne che imbracciano il cervello e il cuore,
e scendono in piazza per farsi onore.
E quelle silenti che si fanno strada
e stringono i denti comunque vada.
Le donne che vivono tante realtà
in cui io non vedo fragilità.
Non sono alieni o esseri strani,
sono bellissimi esseri umani.
Sicure e fallaci, morbide o dure,
sporche di vita o bambine pure.
Non sento di doverle toccare coi guanti,
non servono uomini per mandarle avanti.
Sono padrone del loro destino,
che sia carriera, due gatti o un bambino.
Che vadano al fronte oppure all’altare,
nessuno si azzardi a giudicare.
Che siano pompieri, dottori o veline,
sono fatti loro, in rime e quartine.
Che indossino shorts, pantaloni o la gonna,
accade che spesso il più uomo è una donna.
Di Marco Platti