In Italia la crisi è acuita dalla cultura imprenditoriale.
Il 2013 si conferma un altro anno di crisi tremenda in tutti i settori ed in particolar modo in quello delle due ruote che si scontra con delle difficoltà immani dettate anche da un fisco stringente e dalla inoperatività del Ministero dell’ Economia che non è stato lungimirante nella promozione del settore.
Molti fattori hanno generato questa situazione; Tanti non sono mai stati discussi nelle adeguate sedi istituzionali. Naturalmente la crisi è internazionale ed è dovuta a situazioni ed a compromessi assurdi: in primis l’ ingresso della Cina nel WTO – World Trade Organization – che ha annichilito 100 anni di lotte dei lavoratori per conquistare gli attuali diritti di previdenza e sicurezza in ambito lavorativo. La politica si sta proponendo con demagogia affrontando discorsi che spostano in continuazione il focus dai temi scottanti. Tutto ciò giova a chi ha fatto dell’ arte della chiacchiera il perno del suo stipendio. L’ analisi del nostro Paese evidenzia un’ Italia a divisa in due: chi lavora nel Pubblico che percepisce uno stipendio sempre e comunque contro chi lavora nel privato che è legato ai risultati. Se lo Stato non garantisce certe condizioni di crescita il secondo ha il destino segnato!
L’ apertura verso un paese come la Cina, ma così è in tutti i paesi emergenti, dove i lavoratori devono ancora conquistare le più comuni norme e tutele in ambito lavorativo distrugge un sistema sofisticato come il nostro dove la tutela del lavoro e della cultura della sicurezza ha dei costi più elevati.
Uno dei casi più clamorosi della scarsa tutela lavorativa e dell’ impiego di fasce deboli nella produzione è la fabbrica della Foxconn – www.foxconn.com – soprannominata anche la fabbrica dei suicidi per le nefaste vicende che l’ hanno accompagnata negli ultimi anni. La Foxconn produce iPhone e iPad per Apple una delle più grandi multinazionali Americane, per cui, è evidente la complicità nello sfruttare le situazioni di debolezza della popolazione Cinese. Molti imprenditori Occidentali e per lo più le multinazionali si giovano di queste forme di schiavismo.
Le aziende Italiane di produzione e di distribuzione che lavorano nel settore delle due ruote conoscono bene queste dinamiche e, per mia esperienza personale, sono certo che molti si fanno diversi scrupoli e controllano la forza lavoro delle fabbriche prima di avvalersi di un produttore del Far East.
Questo tema di macroeconomia potrebbe essere sviluppato con moltissime argomentazioni ma non è questo il luogo adatto. La mia intenzione era solo di aprire la mente al fenomeno della globalizzazione e della scarsa tutela che ci hanno riservato i nostri dirigenti politici nel difendere il lavoro nei paesi civili.
Nel momento in cui la nostra manodopera è stata comparata con quella low cost dei paesi emergenti ha perso competitività. Per molti anni ha resistito e sta resistendo la manodopera più specializzata ma anche in Oriente le tecniche stanno prosperando e prima o poi c’è il rischio di non essere più competitivi. Questo processo potrebbe avere un’ inversione se i lavoratori dei Paesi Emergenti acquisissero diritti sul lavoro … ma quanti anni passeranno?
In Italia la situazione è difficile per moltissime ragioni. Il settore delle due ruote è stato colpito duramente sia per la mancanza di liquidità nelle tasche degli appassionati sia per una burocrazia molto onerosa per operazioni semplici come immatricolare un due ruote o effettuare un passaggio di proprietà. La pressione fiscale, inoltre, fa la sua parte.
I fattori legati al mercato, comunque, non sono le uniche cause che contribuiscono all’ insuccesso di tantissime aziende nel nostro Paese. Nel settore delle due ruote capita spesso di scontrarsi con una bassa cultura del web e dell’ informatizzazione della propria azienda. Naturalmente questo fenomeno non è circoscritto solo al nostro settore ma è diffuso in tutto il tessuto Italiano; sembra quasi che ci sia un rifiuto ad aprire la mente al nuovo che avanza. Ne ho già parlato anche sul numero precedente di DRN ed ho ampiamente documentato come in Italia le aziende non abbiano ancora assorbito culturalmente l’ importanza di avere una vetrina on line che rappresenti e comunichi in modo coerente i propri prodotti/servizi; mi sembra un’ ovvietà dire che le Aziende non possono limitarsi ad avere una vetrina nella propria Città o Paese poiché il numero di clienti è definito e troppo limitato. E’ necessario ampliare i propri orizzonti quantomeno al territorio Italiano e, perché no, anche all’ Estero! Statisticamente, se si allarga il proprio orizzonte, è più facile trovare il cliente che acquista quel modello di giacca in cordura o quell’ accessorio che abbiamo in magazzino da diverso tempo.
I corrieri, attualmente, sono molto efficienti e consegnano la merce in brevissimo tempo a costi più che accessibili. Per i professionisti che non si vogliono affidare al fai da te e che decidono di avvalersi di sistemi professionali di vendita on line – e.commerce – c’è la possibilità di catalogare molti corrieri nel proprio gestionale di vendita in modo da avere una selezione automatica di chi è più economico/veloce nelle consegne.
I navigatori si stanno sempre di più specializzando nell’ acquisto on line anche grazie alla conoscenza di sistemi sicuri per le transazioni di monetica digitale– come Pay Pal – che permettono di avere garanzie sui prodotti/servizi acquistati e sull’ eventuale rimborso in caso di contestazione. Il web è aperto al mondo intero e spesso i commercianti Italiani perdono le vendite perché quelli esteri sono più efficienti sui canali di vendita e nel posizionamento del sito web – infatti sono sempre al primo posto sui motori di ricerca tipo “google”.
Il Posizionamento è un concetto che dovrebbe essere il pane quotidiano di chiunque abbia un’ attività commerciale di prodotti/servizi. Sono moltissimi i canali digitali per comunicare ad una moltitudine di persone e potenziali clienti: tutti i SOCIAL (facebook, twitter, google plus, foursquare ecc.), i BLOG che canalizzano flussi molto importanti di followers – seguaci – e per cui sono capaci di influenzare positivamente o negativamente le persone riguardo certi argomenti, le MAIL SHOOTING – invio multiplo di mail – gestite da agenzie con database di incredibile ampiezza e che generalmente sono suddivise per categorie permettendo di mandare un messaggio promozionale/pubblicitario in modo mirato e poi naturalmente il proprio SITO WEB.
Generalmente chiunque ha un’ attività utilizza i SOCIAL come canale privilegiato per fare della comunicazione Aziendale. Questo significa che hanno già intuito la potenza del web. Ma i SOCIAL sono un canale molto inflazionato e per essere sempre presenti bisognerebbe dedicare molte ore alla pubblicazione di promozioni o notizie che stuzzicano la curiosità delle persone.
Quale potrebbe essere la soluzione migliore per Posizionarsi senza dedicare tutta la propria giornata lavorativa ai SOCIAL? E’ necessario avvalersi di un’ agenzia di comunicazione digitale che sia capace di indicizzare il proprio sito Internet in modo che, quando i navigatori cercano un prodotto/servizio che voi fornite, vi trovino nella prima posizione dei motori di ricerca. Soprattutto bisogna avere un sito di riferimento, concetto che non è chiaro a tutti!
Se doveste aprire un negozio in una Città vi piacerebbe avere la vetrina in una zona di passaggio dove siete visibili o in una via adiacente? Dove è più probabile effettuare una vendita o entrare in contatto con il pubblico?
Spero di non essere stato troppo prolisso ma l’ argomento è di una vastità incredibile e, nonostante le mie doti di sintesi, ho sempre timore di non affrontare in modo esaustivo gli argomenti.
Andrea Incandela