Negli ultimi anni, il mondo della tecnologia ha visto una crescita esponenziale nell’utilizzo dei chatbot e dell’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza utente. A inizio dicembre OpenAI ha lanciato ChatGPT, un chatbot in grado di fare virtualmente qualsiasi cosa e destinato a cambiare il modo in cui interagiamo con il mondo del web.
In questo contesto, ChatGPT di OpenAI sta diventando sempre più popolare come strumento per aumentare la visibilità online e ottenere una maggiore visibilità sui motori di ricerca. Ma non è l’unico e il numero di IA disponibili per gli utenti crescerà molto probabilmente.
ChatGPT
ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI che utilizza l’intelligenza artificiale per generare testo in modo autonomo. Questo modello è stato addestrato su miliardi di frasi e ha la capacità di comprendere e rispondere in modo molto preciso a una vasta gamma di domande. Le potenzialità dello strumento sono dunque molto ampie, poiché, oltre a saper intrattenere conversazioni coerenti, l’IA risulta utile in numerosi ambiti del web.
ChatGPT è, ad esempio, uno strumento ideale per aumentare la visibilità del proprio sito web sui motori di ricerca. Per gli esperti di SEO, ChatGPT può essere utilizzato per generare contenuti di alta qualità per il proprio sito web. Ad esempio, può essere utilizzato per generare descrizioni ottimizzate per i motori di ricerca per le pagine del sito web, oppure per generare articoli sul blog aziendale che rispondano alle domande frequenti dei visitatori.
Inoltre, ChatGPT può anche essere utilizzato per generare contenuti per i social media, aumentando la visibilità del brand e aiutando a costruire relazioni con i clienti. I contenuti generati da ChatGPT possono essere personalizzati in base alle esigenze del brand e possono essere utilizzati per creare una presenza coerente sui vari canali di social media.
E ancora, ChatGPT può essere utilizzato per generare contenuti per la pubblicità online, aumentando la visibilità del brand e attirando nuovi clienti. Ad esempio, ChatGPT è in grado di generare annunci display o testo ottimizzati per i motori di ricerca che siano in linea con i requisiti del brand e con le esigenze del target di riferimento.
ChatGPT è però solo il primo esempio di questa nuova delle intelligenze artificiali amichevoli. Altri stanno infatti seguendo l’esempio di OpenAI, implementando soluzioni simili.
Google Bard
Ancora in fase di sviluppo, Bard è la risposta di Google alla concorrenza di OpenAI. Google Bard sta attualmente attirando l’attenzione degli appassionati di tecnologia e di scrittura. Questa app combina la potenza della tecnologia di Google con la creatività degli scrittori, fornendo un’esperienza di scrittura che è al tempo stesso stimolante e accessibile a tutti.
Con Google Bard, gli scrittori possono creare storie, poesie e altri contenuti utilizzando un’interfaccia intuitiva e facile da usare. L’app utilizza l’intelligenza artificiale di Google per suggerire idee e suggerimenti creativi, aiutando gli scrittori a migliorare la loro scrittura e a sviluppare le loro storie.
Inoltre, Google Bard consente agli scrittori di condividere i loro lavori con una comunità globale di appassionati di scrittura, permettendo loro di ricevere feedback e supporto da altri scrittori. Questo rende l’app un’ottima risorsa per gli scrittori che cercano di migliorare le loro abilità o di ottenere maggiore visibilità per i loro lavori.
Google Bard è disponibile per dispositivi mobili e desktop e offre un’esperienza di scrittura personalizzata a seconda dei bisogni e delle preferenze degli utenti. Gli scrittori possono scegliere tra una vasta gamma di modelli e strumenti per la scrittura, tra cui poesie, sceneggiature, romanzi e molto altro ancora.
Il futuro delle IA?
A frenare l’entusiasmo che si è diffuso negli ultimi mesi, è stato però un errore che alcuni esperti hanno notato all’interno delle risposte fornite dall’intelligenza artificiale di Google (ancora in fase di sviluppo).
Durante la presentazione di Bard, infatti, gli è stata posta una domanda riguardante il James Webb Space Telescope (JWST), il telescopio spaziale più potente del mondo. L’IA ha risposto sostenendo erroneamente che il JWST fosse responsabile della prima foto scattata ad un pianeta al di fuori del nostro sistema solare.
Una foto del genere era infatti stata scattata già nel 2004, ovvero 18 anni dopo che il JWST fosse operativo. L’errore ha sollevato qualche dubbio sulla reale efficacia di questi strumenti e il dibattito è più che mai acceso.
Ricordando che Google Bard è ancora in fase di sviluppo, non ci resta che attendere per capire fin dove ChatGPT, Bard e altre IA simili si spingeranno in futuro.