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Cybersecurity in smart working

Da 15 Novembre 2021Nessun Commento
consiglio per lo smart working - copertina

Come proteggere i tuoi dispositivi e i tuoi dati in smart working

Il fenomeno dello smart working, esploso recentemente a causa della pandemia, è ormai entrato a far parte della quotidianità per molti lavoratori italiani. 

I dati dell’Istat rivelano una crescita rapida ed improvvisa del lavoro da remoto, passato dal 5% del 2019 al 14% nel 2020 (in media), con picchi anche del 57%, per professioni ad elevata specializzazione. Molte delle aziende coinvolte hanno inoltre palesato la volontà di proseguire questa tendenza.

Lo smart working sembra dunque destinato a rimanere. Per questo motivo, diventa importante che i dipendenti siano preparati ad affrontare i problemi di cybersecurity che potrebbero sorgere lontano dall’ufficio.

Ecco 10 consigli per mantenere i propri dispositivi e dati al sicuro da attacchi hacker, truffe ed altri agenti pericolosi.

  • Segui le linee guida della tua azienda sulla sicurezza

In smart working uno dei consigli più semplici ma, allo stesso tempo, più importanti è quello di seguire le linee guida dell’azienda. La maggior parte delle aziende, infatti, possiede già una politica di cybersecurity, per proteggere dati e dipendenti dalle minacce informatiche. Solitamente le buone pratiche prevedono, ad esempio, di non aprire e-mail sospette e non visitare siti non sicuri (i siti che non presentano la dicitura https).

Se siete in dubbio, contattate il reparto informatico della vostra azienda e chiedete loro come procedere.  Approfittate inoltre degli strumenti messi eventualmente a disposizione dalla compagnia, come software antivirus e VPN. 

  • Mantenete i dispositivi di lavoro separati dai dispositivi personali

Avere due computer separati per lavoro e tempo libero è una misura molto importante, in fatto di cybersecurity. Sebbene possa sembrare comodo poter accedere ai documenti di lavoro dal proprio cellulare o, viceversa, poter controllare i social network dal computer aziendale, si tratta di una pratica fortemente sconsigliata. 

Mantenere separati gli account di lavoro e quelli personali, infatti, riduce il rischio di subire violazioni dei dati. E, nel malaugurato caso in cui si verifichi ugualmente, questo accorgimento minimizza la quantità di dati sensibili a cui gli hacker hanno accesso. Ciò risulta particolarmente importante per le aziende che devono gestire i dati personali dei propri clienti. 

Questa pratica consente anche di mantenere il lavoro separato dalla propria vita personale. In questo modo si evita che i membri della propria famiglia, che potrebbero avere accesso ai vostri dispositivi personali, incappino in documenti di lavoro importanti, installino app pericolose o, più in generale, interferiscano con il vostro lavoro.

  • Assicuratevi che il vostro wi-fi sia protetto

Lavorando in smart working si deve necessariamente possedere una rete wi-fi privata. Attenzione però che chi ha accesso al vostro wi-fi, ha accesso ai vostri dispositivi. 

Assicuratevi pertanto di cambiare la password predefinita del router, con una personale. Non scegliete una password troppo facile o che contenga dati personali facilmente reperibili (come nomi o indirizzi). Per una protezione ulteriore, ricordate di effettuare gli aggiornamenti periodici sui vostri dispositivi. 

Infine evitate di utilizzare reti wi-fi pubbliche. Per quanto possa essere comodo poter accedere ai documenti lavorativi comodamente seduti in un bar o in parco, le reti pubbliche sono facilmente accessibili e pertanto vulnerabili e non sicure. 

  • Attenzione al phishing

Il phishing è uno dei metodi più comuni con cui i truffatori compromettono la sicurezza e le informazioni sensibili. 

La truffa è piuttosto semplice, quanto efficace: un truffatore, fingendosi un ente affidabile, contatta tramite mail il malcapitato con la richiesta di informazioni personali, come ad esempio le credenziali d’accesso al proprio account bancario. 

Prestate particolare attenzione alle e-mail sospette, che generalmente provengono da indirizzi fasulli, contengono errori grammaticali (spesso grossolani) e cercano di instillare un falso senso di urgenza. 

Questa strategia è particolarmente insidiosa in una situazione lavorativa di smart working, in cui le interazioni personali sono ridotte al minimo e le comunicazioni avvengono quasi esclusivamente tramite e-mail.

  • Proteggete tutti i dispositivi

Per i dispositivi mobili come cellulari e tablet, ricordate di impostare il blocco automatico, in modo che essi si spengano automaticamente dopo un certo lasso di tempo, e il tracciamento della posizione, così da poterli rilevare in caso di furto o smarrimento.

  • Mettete in sicurezza i dati sensibili

Una misura di sicurezza per proteggere i dati più sensibili è quella di assegnare una password anche alle cartelle o ai file che li contengono. 

Esistono inoltre piattaforme in cloud che consentono la condivisione crittografata dei file, che spesso dispongono di misure di sicurezza migliori rispetto alla semplice posta elettronica. 

Ciononostante, è sempre una buona idea tenere un copia (backup) dei propri file più importanti, da tenere magari in un hard-disk esterno. 

  • Create password forti per tutti i dispositivi

Impostare una password unica per tutti i dispositivi può non essere un misura di sicurezza sufficiente. Per una protezione maggiore fate in modo di utilizzare password diverse (e il più possibile complesse) per ciascuno strumento di lavoro. 

  • Autenticazione a due fattori

Per aggiungere un ulteriore livello di protezione potete ricorrere all’autenticazione a due fattori

Oltre alle classiche credenziali d’accesso (nome utente e password) questo metodo vi richiede un’ulteriore prova che siate veramente voi i proprietari di quell’account. Ciò può avvenire tramite un’app specifica, come ad esempio Google Authenticator, o tramite SMS. 

  • Videoconferenze

Uno dei pericoli più seri in cui si può incorrere in smart working riguarda le videoconferenze. 

I primi mesi di lockdown del 2020 hanno visto un aumento esponenziale di conferenze virtuali. Un fenomeno che è stato accompagnato dal cosiddetto “bombing”. Era infatti relativamente semplice per un hacker superare le misure di sicurezza ed unirsi, senza invito, a qualsiasi videochiamata. 

Fortunatamente, oggi le piattaforme come Zoom hanno introdotto sistemi più sicuri e controllati. Tuttavia, per evitare sorprese, vi consigliamo di prevenire ingressi indesiderati tramite la funzione “waiting room” (sala d’attesa) e una password. 

  • Lavorate con sistemi operativi aggiornati

L’ultimo consiglio per lavorare in sicurezza in smart working è di effettuare gli aggiornamenti periodici del sistema operativo. 

Sebbene i sistemi operativi più noti ed utilizzati, come Windows e macOS, supportino fino a due versioni precedenti, il sistema operativo corrente è sicuramente quello più sicuro ed aggiornato. 

Lo stesso discorso, infine, vale anche per tutti i programmi installati sui vostri dispositivi, compreso il browser web.