Facebook copia un’app. italiana e arriva la condanna
Per la prima volta il Colosso di Zuckerberg è stato condannato in Italia per concorrenza sleale e violazione del diritto d’autore.
Con sentenza n. 9549 del 1° Agosto 2016, la Sezione Specializzata in materia di Impresa del Tribunale di Milano ha accertato la responsabilità delle società Facebook S.r.l., Facebook Inc. e Facebook Ireland LTD per atti di concorrenza sleale nei confronti di Business Competence S.r.l. e per violazioni del diritto di autore sulla banca dati rappresentata dall’applicazione “Faround” della stessa Business Competence S.r.l.
Con tale sentenza, il Tribunale di Milano ha inibito alle tre società del gruppo Facebook ogni ulteriore utilizzo dell’applicazione denominata “Nearby” per il territorio italiano ed ha disposto la pubblicazione del dispositivo del provvedimento sui due quotidiani nazionali il “Corriere della Sera” e “Il Sole 24 Ore” e, per almeno quindici giorni, sulla pagina iniziale del sito internet di Facebook.
La sentenza, non ancora definitiva, è stata impugnata da parte di Facebook davanti alla Corte d’Appello di Milano.
Per questo gli utenti italiani di Facebook, molto presto, potrebbero non trovare più la funzionalità “Nearby” o “Amici nelle vicinanze“, all’interno dell’applicazione del social network.
Nearby è quella funzionalità che può consentire, se attivata, di scoprire quali sono i contatti amici più vicini rispetto alla propria posizione grazie all’utilizzo del GPS presente nel proprio dispositivo.
La vicenda risale al 2012 quando la startup italiana, Business Competence S.r.l., sottopose a Facebook per la sua approvazione un’app chiamata Faround.
La società di Zuckerberg, però, non rispose mai a Business Competence ed anzi, pochi mesi più tardi ufficializzò l’introduzione della funzione Nearby, che offriva le stesse funzioni dell’App. della società italiana, ovvero, individuare gli amici nelle vicinanze.
Il Tribunale di Milano, non solo ha riconosciuto i diritti di Business Competence, ma, ha, anche, intimato al social network di rimuovere l’applicazione Nearby all’interno del territorio italiano.
Il prossimo 4 aprile a Milano, davanti alla prima Corte d’Appello Civile, si terrà la causa nel merito di secondo grado, nei confronti delle Società del gruppo Facebook che pur rispettando e attenendosi a quanto disposto dall’autorità giudiziaria, ha presentato appello sostenendo che quanto contestato sia privo di fondamento.
Nearby non è tra le funzioni più utilizzate del social network e, probabilmente, prima che questo caso diventasse noto, non tutti la conoscevano ma, sicuramente, ci sarà chi risentirà di essere stato privato della funzione.