A partire da luglio di quest’anno, con il nuovo aggiornamento Google Chrome segnalerà come non sicuri tutti i siti che usano ancora il protocollo non crittografato HTTP, in un ulteriore e definitivo tentativo di spingere l’intero web a usare il protocollo di sicurezza HTTPS.
Attualmente il browser di Google mostra, a sinistra dell’indirizzo, un lucchetto chiuso verde e la scritta “Sicuro” quando i siti usano HTTPS, mentre una “i” cerchiata in grigio quando viene usato il normale HTTP; da luglio, con Chrome 68, alla “i” cerchiata verrà affiancata la scritta “Non sicuro”.
È consigliabile, a coloro che durante la navigazione dovessero imbattersi in un sito http non inserire i propri dati d’accesso e tanto meno i dati della propria carta di credito.
Per questo motivo sempre più siti web, soprattutto e-commerce, ma anche blog, si stanno adeguando al protocollo HTTPS per garantire una più sicura esperienza di navigazione ai propri utenti.
Come puoi adeguare il tuo sito web a HTTPS?
Per ottenere il protocollo https è necessario richiedere di installare un certificato SSL (Secure Socket Layer) e farsi supportare dalla propria agenzia web per configurare il sistema ed il corretto funzionamento del sito con tale protocollo per evitare di veder annullati tutti i risultati raggiunti fino al quel momento.
La migrazione da HTTP a HTTPS non sarà obbligatoria, ma chi ha un sito web in cui avviene uno scambio di dati personali sarà costretto a dotarsi del protocollo di sicurezza. Di certo l’utente che visita un e-commerce in cui compare in rosso la scritta “NON SICURO” non è spronato a navigarci, né tanto meno a lasciare i dati della propria carta di credito.
L’assenza del certificato SSL, oltre a mettere a rischio l’attendibilità del tuo sito web o ecommerce e a scoraggiare la navigazione dei tuoi utenti, danneggierà anche l’indicizzazione del sito nei risultati di Google. Un sito in https comparirà nei risultati di Google prima rispetto ad un sito in http privo di certificato SSL.