Negli ultimi tempi ti è sembrato che le ricerche Google siano peggiorate? Ogni volta che fai una ricerca hai l’impressione che i risultati non siano proprio quello che cercavi? Non è solo una tua impressione!
Uno studio effettuato dai ricercatori tedeschi di Der boffinß ha dimostrato che le ricerche Google stanno progressivamente peggiorando, a causa di pratiche SEO al limite dell’illecito, come le cosiddette SEO farms e i link di affiliazione. Scopriamo di più.
SEO farms
Le SEO farms sono un gruppo di siti web creati con l’unico obiettivo di ingannare i motori di ricerca, facendo loro credere che un sito web sia autorevole e popolare. In questo modo il sito in questione vedrà crescere la propria visibilità e la propria posizione in SERP.
Il trucco è piuttosto semplice. Tutti i siti di una SEO farm contengono generalmente contenuti di scarsa qualità, se non addirittura spam, e sono collegati tra loro attraverso una rete di link. Dopodiché, è sufficiente collegare la SEO farm (ovviamente tramite link) ad un qualsiasi sito, per simulare una complessa rete di backlink.
Come sappiamo, i motori di ricerca considerano i backlink come indicatori affidabili dell’autorevolezza e della rilevanza di un sito. Con questa strategia è perciò possibile scalare rapidamente la SERP, indipendentemente dalla qualità del sito e dei suoi contenuti, ed entrare a forza nelle ricerche Google.
Link di affiliazione
I link di affiliazione sono uno strumento di marketing digitale utilizzato dalle aziende, ma anche da singoli individui, per promuovere prodotti o servizi. Quando un utente clicca su un link di affiliazione e procede all’acquisto di un prodotto o all’iscrizione a un servizio, l’affiliato che ha fornito il link guadagna una commissione.
Questi link sono comunemente impiegati nei siti web, blog, e canali di social media. Sono un metodo popolare per generare reddito passivo, in quanto permettono agli affiliati di guadagnare denaro indirettamente tramite il traffico e le vendite che indirizzano verso il sito del venditore.
Attraverso la costruzione di backlink, i link di affiliazione possono quindi essere sfruttati per migliorare forzatamente il posizionamento di un sito web sui motori di ricerca.
La ricerca
I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato per un anno intero 7.392 ricerche di recensioni di prodotti su Google, Bing e DuckDuckGo, un motore di ricerca utilizzato prevalentemente negli Stati Uniti e che sfrutta il crowdsourcing per migliorare la pertinenza dei risultati di ricerca.
I risultati hanno dimostrato che, effettivamente, chi si lamenta del calo di qualità dei risultati di ricerca di Google ha ragione. Come si legge nel report di Der boffinß:
“Possiamo concludere che le pagine più votate sono in media più ottimizzate, più monetizzate con il marketing di affiliazione e mostrano segni di una minore qualità del testo”.
Inoltre, benché solo una piccola parte delle recensioni analizzate utilizzi il cosiddetto marketing di affiliazione, la maggior parte dei motori di ricerca predilige e dà la priorità a questa tattica. In altre parole, le recensioni che sfruttano l’affiliazione, sebbene poche, vengono mostrate molto più spesso delle altre nelle ricerche Google.
Tutto ciò non fa che aumentare il problema della qualità della SERP, un problema che peggiorerà ulteriormente con il progressivo sviluppo delle IA.
Come cambieranno le ricerche Google con l’avvento delle IA?
Per chi naviga spesso sul web, questi risultati non stupiscono. Negli ultimi mesi si è infatti parlato a lungo di come Google sia caduto preda di campagne di spam di massa.
Nel 2022 Google aveva cercato di mettere un freno a questa pratica scorretta, dichiarando di aver aggiornato l’algoritmo per dare priorità a “contenuti orientati alle persone”. Un’azione che, come hanno dimostrato i ricercatori tedeschi, è stata inutile. Le SEO farm hanno impiegato poco tempo a capire come aggirare il problema e continuare con la creazione di backlink fasulli.
Con l’esplosione del fenomeno IA a cui stiamo assistendo, il problema è destinato a peggiorare. Grazie alle intelligenze artificiali è ora possibile sfornare in un attimo testi di bassa qualità utili per queste pratiche. Internet è destinata a essere ulteriormente sommersa dalla spazzatura.
I ricercatori hanno scoperto che i domini di spam sono ancora dilaganti nelle SERP e che c’è “una tendenza generale al ribasso della qualità del testo in tutti e tre i motori di ricerca”, mentre allo stesso tempo “la linea di demarcazione tra i contenuti benigni e lo spam sta diventando sempre più labile – una situazione che sicuramente peggiorerà sulla scia dell’IA generativa”. Tuttavia, se porre l’attenzione sul problema è di fondamentale importanza, non è ancora chiaro come contrastarlo.
“Lo stesso marketing di affiliazione è in parte responsabile dell’attuale aspetto dei contenuti online”, ha dichiarato Janek Bevendorff, responsabile della ricerca, ma ha anche osservato che “vietarlo del tutto non è probabilmente una soluzione”, poiché molti siti autentici utilizzano questa tattica e l’ottimizzazione SEO come un importante flusso di entrate.
Non sappiamo come evolverà la situazione ma, facendo seguito al commento di Bevendorff: “alla fine, potrebbe rimanere un gioco tra gatto e topo”. Noi ci auguriamo di no.